Mauro Previdi - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 15 marzo 2017 A Marco nessuna soluzione in vista al lamentato problema del sovraffollamento del campo della protezione civile destinato all'accoglienza dei profughi. L'assessore Mauro Previdi , invitato l'altra sera alla riunione del consiglio della Circoscrizione per parlare delle politiche sociali, non ha potuto sottrarsi alle domande della folta platea presente sul vero tema della serata: la massiccia presenza di giovani profughi, circa duecento su quasi tremila abitanti. I residenti hanno a più riprese interrotto l'assessore e Andrea Vaccari , presidente della Circoscrizione, a tratti, ha fatto fatica a mantenere il confronto su un piano dialettico, anche perché nelle ultime settimane si è affacciata l'ipotesi di nuovi arrivi. Mauro Previdi ha puntato il dito verso l'assessore provinciale alle politiche sociali Zeni che «aveva promesso solo la presenza di donne e bambini e di altri adulti, ma solo per le pratiche di identificazione». Al contrario, la «Protezione civile ha agito d'imperio e ha trasferito le persone nei container per fare nuovi posti». Vaccari ha provato a mediare, promettendo un incontro, «entro quindici giorni, in cui si potranno fare rimostranze». L'idea è quella di invitare i responsabili provinciali perché «Marco ha dimostrato maturità ed equilibrio, ma la situazione si va deteriorando». C'è un comune determinatore fra gli interventi dei cittadini: la percezione di una minore sicurezza, a seguito del vagabondare di «decine di giovani privi di occupazione durante le ore del giorno e della notte,» dell'ammassarsi di circa «cinquanta ragazzi nel centro polivalente» di Marco, una struttura ricreativa, fa notare ancora Vaccari, già «insufficiente per i residenti. Tutto questo crea un senso di disagio che non può più essere negato». Ammette Previdi: «Ho già parlato con Passerini», (comandante dei vigili urbani), nel parco verranno inviate delle «persone fidate con il compito di sorvegliare» pronte a chiamare la polizia locale in caso di necessità. Non solo, è prevista la «preparazione di una mappa per controllare i luoghi sensibili». Ricorda anche che «il sindaco ha emesso un'ordinanza su chi beve nei parchi». Si chiede: «Perché solo Trento e Rovereto accolgono i profughi, mentre gli altri comuni trentini voltano le spalle?» La risposta pronta è di Vaccari: «La struttura che accoglie queste persone è provinciale e la Provincia ha deciso di mandarli». La richiesta è di tornare a un numero accettabile di presenze, fra le settanta e ottanta. Il vicepresidente Giampaolo Petrolli commenta a fine serata che va «dato atto a Previdi che le decisioni sono della Provincia, ma la situazione è sempre più difficile e i casi più recenti (le due ragazze infastidite da un adulto dieci giorni fa) non rasserenano il clima». La serata si è chiusa con la promessa dell'assessore Mauro Previdi, che ha ammesso: «Il numero deve essere sopportabile, ci dovrebbero essere 164 persone, ne ospitiamo a Rovereto 360».
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MAURO PREVIDI |
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